Pillole di “Riprogettiamo il D-Mondo – Tuteliamo il futuro dei Disabili e di chi potrebbe diventarlo” per comprendere meglio le basi sulle quali bisognerebbe riprogettare una cultura sociale e giungere a soluzioni mai conquistate.
Io, Carlo Filippo Follis, con il libro “Riprogettiamo il D-Mondo – Tuteliamo il futuro dei Disabili e di chi potrebbe diventarlo” ho l’ambizioso sogno di aggregare tutti i Disabili per definire un futuro migliore per tutti. Un futuro in cui possa esistere l’orgoglio di essere Disabili, fieri di essere e di fare in funzione delle nostre capacità residue.
Non è solo la mancanza di un’assistente sessuale che preclude alla sessualità come non è neppure sempre un problema di disabilità vivere la propria sessualità. Certamente è quasi sempre una “lacuna” culturale, un problema di taboo.
La cecità o l’ipocrisia della società nel 2015 non accetta ancora che i Disabili possano avere una loro vita sessuale. Eleonora Goio parlerà di questo problema il 28 ottobre.
Conosciamo oggi una D-Donna, un donna con la “D” maiuscola per molte e differenti ragioni. Oggi Serena è protagonista su Disabili DOC.
È stata coordinata nei mesi scorsi dalla Fondazione Don Gnocchi una ricerca sul tema vita affettiva e sessualità per soggetti con gravi CGA e loro partner.
L’argomento è serio e va trattato con il rispetto dovuto a chi “non vive” emozioni proprie di ogni uomo e ogni donna. Come si può giungere ad una soluzione realistica del problema?
È la macro categoria che raggruppa tutte le notizie relative a due ambiti che dovrebbero essere sempre correlati ma che spesso non lo sono: “Cuore” e “Mutande”. Come dire: «Per la vita» o «Cominciamo con una botta poi si vedrà …». Essere Disabili, o diventarlo, può significare l’impossibilità di vivere l’amore o, anche solo, la propria sessualità. Per qualunque persona questo impedimento è una crudeltà tanto più se non si agisce per risolvere il problema.