Il giornalismo è però anche opinione. Ogni testata ha i propri opinionisti, coloro che esprimendo un proprio parere, una propria visione dell’argomento inducono a riflettere e in qualche modo condizionano il lettore con delle parole che potranno essere recepite e accettate oppure rifiutate.
C’è però alla base un impegno culturale che l’opinionista esercita convinto delle proprie parole.
Fare del giornalismo opinionistico offre un valore aggiunto a taluni argomenti che hanno bisogno di essere sostenuti, di essere portati a conoscenza di un’opinione pubblica che spesso li ignora non per disinteresse ma perché semplicemente non conosce certe realtà.
I Disabili – il D-Mondo tutto – ha la necessità di avere degli opinionisti “urlanti” che inizino a svegliare i dormienti, o coloro che semplicemente non conoscono taluni argomenti, affinché le problematiche legate ai Disabili si inizino a percepire come problematiche collettive di una società che potrebbe diventare Disabile in ogni momento.
Il Disabile soffre già di una condizione limitante a causa di capacità residue ridotte. Quello che però Associazioni, Federazioni o semplicemente testate giornalistiche non sottolineano è che Disabili si può diventare in qualunque momento. Il Disabile è già “servito” ma voi che non lo siete vivete inconsapevoli del fatto che potreste ritrovarvi iscritti al Club Disabilitè da un momento all’altro. Potrebbe capitare a causa di un evento traumatico, potrebbe capitare a causa di una patologia di origine genetica che un bel giorno decide di manifestarsi o semplicemente potreste essere lentamente calati nel D-Mondo per la vostra anzianità che avanza.
Tutti voi, per un tempo breve o lungo, prima di morire avrete il “piacere” di gustare la condizione che noi Disabili viviamo spesso per tutta una vita. Il Disabile non è sempre una persona “libera” perché la libertà è anche commisurata all’indipendenza che invece la disabilità riduce o nega.
Voi però, persone normodotate in grado di agire, avete il potere di esprimervi, agire e condizionare con le vostre scelte un’opinione pubblica e una visione collettiva del D-Mondo oggi sbagliata. È vostro dovere, per il bene del vostro futuro, iniziare a pensare che le esigenze dei Disabili sono anche le vostre, questo perché semplicemente le potreste vivere.
Purtroppo la collettività normodotata viene più coinvolta da temi chiassosi o drammatici. L’Italia ha affrontato il problema terrorismo, l’emergenza AIDS, ha ascoltato i diritti degli omosessuali che hanno ottenuto molto di quello che chiedevano e tutto questo è accaduto per un semplice motivo: le realtà citate minacciavano fisicamente ognuno di noi creando terrore e paura o più semplicemente – parlando di diritti degli omosessuali – si è gestito il problema con il clamore di un apparire tanto eccessivo da poter uscire dall’ombra.
I Disabili con la loro (in)capacità d’azione non hanno mai sparato, non hanno mai infettato e non hanno mai nemmeno organizzato coloratissimi e chiassosi D-Pride in grado di attirare su di essi le telecamere delle TV e le penne dei giornalisti. Certamente i Disabili – con le loro Associazioni, Fondazioni e Federazioni – hanno la colpa di non aver mai “urlato” per la stupida convinzione di non volersi confondere con chi, negli ultimi 30 anni, ha leso la società italiana o semplicemente si è dimostrato chiassoso (ma con successo).
Ecco perché ci rivolgiamo a chi non è Disabile, a chi può agire, a chi può tutelare il proprio futuro, a chi vorrà abbandonare quella deficienza di origine etimologica latina che lo vede privo di quelle conoscenze che potrebbero garantirgli un migliore futuro, tanto più se predestinato a entrare nel Club Disabilitè.
Noi di Disabili DOC non siamo menagrami ma semplicemente vi proponiamo una visione realistica della vita.
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