Anna Pierobon, aspirante “lovegiver” si racconta in un’intervista e spiega il perché vorrebbe diventare una Assistente Sessuale.
In data di ieri è uscito su La Voce Critica un articolo intervista che da spazio ad Anna Pierobon che aspira a diventare lovegiver. La Pierobon con le parole che seguono spiega il suo desiderio per questa possibile nuova professione.
«È una figura che attualmente in Italia non esiste, ma si sta cercando, attraverso una proposta di legge e un’associazione che si sta incaricando di promuoverla, di arrivare a un suo riconoscimento.».
Attualmente Anna Pierobon è fotografa e spiega che la sua nuova professione sarà di tipo educativo e dovrà aiutare la persona Disabile attraverso un “lavoro di ascolto e di accompagnamento” che interesserà “non solo il sesso, ma anche la persona”.
Anna Pierobon così prosegue: «L’immaginario comune tende subito a pensare agli aspetti più degradanti ma la figura a cui si sta pensando in Italia è altamente formata.».
Anna Pierobon racconta anche come si è avvicinata a questo nuovo mondo: «Tre anni fa ho letto un articolo che parlava di questa figura in Svizzera, mi aveva colpito l’affermazione di un assistente sessuale, questa: “Una persona cieca avrà, probabilmente, qualcuno che gli legga un libro, perché una persona disabile dovrebbe rinunciare ad avere un contatto fisico?”.».
L’attenzione per questo argomento è alta. Come più volte abbiamo detto sarà difficile giungere a una legge che regolamenta questa figura professionale in un paese in cui – nel 2015 – non si sanno ancora gestire le risorse per garantire il diritto allo studio dei Disabili o per garantire una pensione di Invalidità che si possa quantomeno definire “sociale”.
Auguriamo ad Anna Pierobon che il suo sogno si realizzi perché se così sarà anche il D-Mondo avrà conseguito una vittoria.
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