Si sta avvicinando il 60º anniversario della morte di Don Carlo Gnocchi, la Fondazione inizia a ricordare quel triste giorno.
Fonte – «Era sotto la tenda a ossigeno. Quella mattina alle 6 chiese il piccolo crocifisso che la mamma gli aveva regalato per la Prima Messa. Lo appendemmo con del nastro adesivo. Don Carlo lo guardava e gli parlava con gli occhi. L’ultima parola che disse fu: “Grazie di tutto…”. Verso sera si aggravò. Improvvisamente si appoggiò con i pugni al materasso, strappò l’adesivo, prese il crocifisso, lo appoggio alle labbra, lo baciò. E così morì».
Le parole di don Giovanni Barbareschi riportano alla triste commozione del 28 febbraio 1956, quando don Carlo, l’apostolo del dolore innocente, si spense alla Clinica Columbus di Milano. Solo il giorno prima aveva recitato il Rosario con due mutilatine, Antonina e Marisa, e aveva dato loro la sua benedizione. A suggello di una vita donata fino all’estremo, volle poi che le sue cornee restituissero la vista a due ragazzi ciechi, Silvio ed Amabile, quando ancora in Italia il trapianto di organi non era regolato dalla legge.
Il 1° marzo i funerali in Duomo a Milano furono grandiosi per partecipazione e commozione: quattro alpini a sorreggere la bara, altri a portare sulle spalle i piccoli mutilatini in lacrime, centomila persone nella cattedrale e in piazza e l’intera città a tributargli onore e affetto, saracinesche abbassate e chiese a lutto.
Con la consapevolezza di essere erede e continuatrice di quella missione («Amis, ve raccomandi la mia baracca…» fu l’appello di don Carlo sul punto di morte), la Fondazione si appresta ad avviare le celebrazioni per il 60esimo anniversario della morte di don Gnocchi (1956-2016), che cadrà il 28 febbraio del prossimo anno. L’obiettivo, in un clima di sobrietà ed essenzialità, sarà soprattutto quello di interrogarsi sulla fedeltà e coerenza al mandato ricevuto, per consolidare e sviluppare la tensione tra carisma (don Carlo) e istituzione (l’Opera). «Non custodire la cenere – sono parole di Papa Francesco – ma alimentare il fuoco».
I primi appuntamenti saranno le celebrazioni al santuario del beato don Gnocchi di Milano (via Capecelatro, 66) in occasione dell’anniversario di beatificazione: la prima, sabato 24 ottobre, alle ore 11, presieduta da mons. Giovanni Giudici, vescovo di Pavia, alla presenza del Consiglio regionale, delle sezioni provinciali e dei gruppi comunali Aido Lombardia; la seconda, domenica 25 ottobre, alle ore 10.30, presieduta da mons. Carlo Ghidelli, vescovo emerito di Lanciano-Ortona.
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Scarica il volantino di invito alle celebrazioni del 24 e 25 ottobre
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