Dall’Italia e dal mondo giungono news che fanno riflettere. Fra serietà e ironia attraverso Selezionando vi proponiamo alcune riflessioni che vi potranno anche fare sorridere.
Si sta tenendo l’inaugurazione di un Centro Antidiscriminazione che porterà il nome di Franco, la presentazione di questo progetto è iniziata alle 9 di questa mattina a Milano presso l’università degli studi. A illustrare il progetto sarà Giovanni Merlo della Ledha.
A chiosa di questa breve notizia ci piace ricordare come Franco amava descrivere se stesso: «giornalista a rotelle, blogger e interista per passione».
Rampa contro deficienza: 1-0
Quotidianamente passa il tormentone su quanti eludono non solo i parcheggi riservati ai Disabili ma anche su quanti distrattamente o volutamente occupano od ostruiscono le rampe per Disabili.
In Argentina hanno trovato un sistema culturalmente persuasivo per far comprendere quanto può essere fastidioso che qualcuno non rispetti i tuoi diritti. Guardate il filmato che segue e provate a immaginare cosa succederebbe nelle nostre grandi città se si attuasse una simile opera educativa.
Vanno a ruba le bambole Disabili
La notizia è stata data da Vita in un articolo che abbiamo selezionato per le news di oggi. Il successo di questa linea di bambole supportata dalla campagna social “Toy Like Me” sembra sbancare oltre ogni rosea previsione.
Perché? Per quale motivo bisognerebbe comprare una bambola Disabile? Disabili DOC aveva espresso la sua opinione in questo articolo dal titolo «#ToyLikeMe: per quale motivo dovremmo volere delle bambole Disabili?» che vi invitiamo a leggere e a commentare.
La realtà da ragione a Disabili DOC
In un articolo firmato da Anja Rossi per Estense.com si mette in risalto come le battaglie che conducono oggi i Disabili siano le stesse di 10 anni fa (valutazione estremamente ottimista).
L’unica spiegazione veritiera che si può dare al problema è che i Disabili – unitamente alle loro associazioni di categoria – non hanno saputo ottenere per se quello che invece altre minoranze come gli omosessuali hanno saputo conquistare nell’arco dell’ultimo decennio.
Sbagliamo comunicazione? Siamo poco persuasivi? Non siamo chiassosi come altri? O semplicemente non possiamo dare fastidio e ledere alla società che tanto ignora le nostre necessità?
Probabilmente sarebbe ora di unire veramente sotto un’unica Federazione tutte le Associazioni e quantificare il peso politico dell’Italia Disabile, della D-Italia.
Un peso che – considerati i familiari dei Disabili – vale pessimisticamente 9 milioni di voti.
Un lingotto di schede in grado di fare pesare il piatto della bilancia a chi sottoscrivesse primariamente un documento di impegni politici calendarizzati e garantiti nella loro attuazione capiti quel che capiti.
Questo sarebbe un agire corretto che smetterebbe di friggere inutilmente l’aria con discorsi teorici, filosofici, tediosi e comunque destinati a non portare ad alcuna soluzione.
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