Ne “L’uomo che inventò il futuro” vi sono metafore spesso negate a molti Disabili, famiglia, figli e un futuro che si fonda su questi umani “patrimoni”. In questa giornata voglio ricordare e chiacchierare con Ennio Doris, un Uomo d’Affari che, forse anche inconsapevolmente, contribuii a migliorare il D-Mondo.
ci hai lasciati da poco e io che non ebbi il piacere di conoscerti ora ti do del “tu”; non dovrei, ma così sarà più semplice raccontarti ciò che scriverò in questa mia lettera che condivido con i miei lettori così ti presento anche qualche persona.
Prima però, per comprendere meglio quanto scriverò, conviene riguardarci il tuo, il vostro, corto che ispirò proprio questa mia; eccolo quindi: “L’uomo che inventò il futuro”.
Qualche persona falsamente puritana nei pensieri e magari progressista e sostenitrice del “politicamente corretto” si starà chiedendo perché celebro la “Giornata internazionale delle persone con disabilità” ricordando un banchiere; ora, se vorranno, lo capiranno.Ripartiamo dal film, dal corto. È una storia splenda con metafore raccontate in maniera egregia. La famiglia è il centro, il fulcro, del corto e della vita; spesso però il Disabile non riesce a crearsela, poche persone, sulla quantità, riescono a scegliere di affiancare e amare una persona che sia Disabile.
Se ti manca quindi chi ti ama, sarà anche improbabile, se non impossibile, dare la vita a lui, all’uomo che inventò il futuro.
Ecco perché il messaggio del film è importante, ci può essere futuro senza qualcuno che ci ami?
Indubbiamente c’è il domani con i giorni che seguiranno, ma non sarà mai il futuro perché ci mancherà sempre colui o colei che ce lo creerebbe.
Se l’amore non può essere comprato perché, come diceva Stendall, è quella moneta che genera essa stessa, vi sono cose che possono invece migliorare la quotidianità dei Disabili e non solo.
Il Dott. Costanzo, anni fa, dedicava annualmente due puntate del Maurizio Costanzo Show all’argomento Disabili e disabilità. In una di queste puntate il Dott. Panerai di Milano Finanza pronunciò una grande verità: «Non vi può essere Vita Indipendente senza la piena gestione del proprio credito.»
Non dimenticai mai quelle parole per la loro lapidaria giustezza!
Poi un bel giorno in TV iniziò a comparire un uomo distinto che sollevandosi da una poltrona rossa descriveva un cerchio, la forma di una nuova realtà disegnata tutta «intorno a te», era la tua Banca Mediolanum che oggi è anche la mia Banca.
Tu però andasti oltre e inventasti la figura del “Family Banker”, un professionista che avrebbe portato la Banca nella casa dei suoi correntisti.
Per un Disabile, che spesso ha difficoltà negli spostamenti, questo era un valore aggiunto ancor maggiore rispetto a quanto poteva essere percepito da altri tuoi clienti. Poi avrei scoperto anche la tua Banca via Telefono, Browser e App; non solo, ne avrei apprezzato anche la sua Accessibilità e Usabilità.
Carissimo Ennio, oggi ti chiedo di intercedere da lassù con chi sai tu affinché Banca Mediolanum – la mia banca – mi offra due semplici implementazioni dei suoi attuali sistemi, ossia:
- Rilevamento e inserimento automatico del codice di verifica inviato per SMS
Da qualche anno Apple consente di inserire, rilevandolo automaticamente, il codice di verifica inviato tramite SMS e ricevuto sui Mac tramite la App Messaggi.
Sarebbe una comodità per tutti i tuoi correntisti che usano computer Apple Mac e, ancor di più, per i tuoi correntisti Disabili o anche solo anziani ma tecnologici. - Una App dedicata per iPadOS
Una simile App oggi potrebbe anche essere utilizzata non solo dai possessori di iPad che finalmente sfrutterebbero appieno l’area dei vari display, ma sarebbe utilizzabile anche da tutti i possessori di Mac con SoC M1.
Se progettata bene restituirebbe un impaginato simile alle pagine web integrando, credo sia possibile, anche il sistema di verifica per la chiusura di certe operazioni o il semplice accesso alla propria area.
Vedi Ennio, se oggi Banca Mediolanum si impegnasse in queste due semplici implementazioni darebbe un senso a questo 3 dicembre 2021.
Carissimo Ennio, in Italia ci sono più di 3.000 fra Associazioni, Fondazioni e Federazioni che si occupano di Disabili. Se solo 30 di loro avessero proposto e “preteso” la soluzione di 1 problema all’anno, dagli anni ’90 ad oggi, avremmo risolto almeno 90/100 problemi che invece continuano a esistere.
Vedi caro Ennio, i Disabili sono quella Categoria che non ha mai cessato di ribattezzarsi passando da «Disabili» all’orripilante «Diversamente Abili» per giungere a un insulto istituzionalizzato che è «Persone con disabilità». Abbiamo permesso che giocassero con la nostra realtà d’essere, ma non abbiamo mai preteso quanto altri anno invece ottenuto essendo più coesi di noi.
Oggi, caro Ennio, la mia speranza è che Banca Mediolanum dia l’esempio di come si può essere efficaci e risolutivi partendo proprio dalle piccole cose, quelle poi più gestibili!
Ora ti saluto per quell’Uomo d’Affari che eri in barba alle ultime disposizioni demenziali di un mondo occidentale che sta permettendo la disgregazione di una cultura pluri secolare in nome di non si sa bene che cosa…
Ciao Ennio, un abbraccio!
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