Una vista d’insieme del D-Setup data non per vedere il punto d’arrivo di un progetto, ma per definire la base di partenza di una rinnovata postazione.
Quanto vedrete in questo articolo non è il raggiungimento di una meta, è piuttosto la base ridefinita del D-Setup pensata per il progressivo rinnovamento di un hardware che inizia a essere datato e di una postazione che ha la necessità di essere implementata con nuove soluzioni.
Anche questo articolo vi proporrà un viaggio attraverso immagini che racconteranno passato, presente e futuro di un progetto che rimarrà sempre in continua evoluzione.
D-Setup, foto racconto di una ripartenza
Ottobre 2020, dopo circa due mesi di lavoro ho raggiunto la definizione di quella cha è una nuova base di partenza per giungere a un D-Setup realmente rinnovato.
L’immagine che segue mostra una visione quasi completa del D-Setup. Nel primo articolo spiegai filosofia e dettagli costruttivi di una scrivania/libreria che ai primi posti aveva l’obbiettivo di essere quanto più possibile priva di cavi.
Sebbene negli anni fu sempre così, ora la situazione è fortemente migliorata visto il piano di lavoro quasi completamente scevro da cavi e cavetti vari.
Ora, per esempio, l’iPad o un libro possono scorrere sul piano di lavoro come mai prima.
Le due immagini che seguono mostrano come anche i terminali – destro e sinistro oltre al ripiano più stretto della libreria – siano stati ripuliti da DVD e altri elementi da troppo tempo stanziali laddove invece c’è la quotidiana esigenza di avere un piano d’appoggio più sgombro possibile.
Guardando entrambe le immagini noterete come il MacBook Pro sia stato ricollocato nella parte terminale sinistra dove, prima, c’era una stampante Epson. Come anche potete notare che il terminale destro ospita ora una stampante Wi-Fi di HP ossia la Office Jet Pro 8025.
La stampante è stata ricollocata anche per essere più accessibile da parte di chi mi potrà offrire un aiuto con scansioni, stampe o…
La veduta quasi completa lascia intravvedere anche l’area “Echo set” che sarà presto rivista poiché l’Echo Dot di 3ª generazione sarà riposizionato, vedrete poi dove e come.
Le due immagini seguenti mostrano il terminale sinistro che ora ospita il MacBook pro 15″, metà 2015, collocato sopra il raffreddatore a turbina KLIM Airflow. L’hard disk LaCie Rugged da 2 TB sarà presto ricollocato nel vano “nascondi tutto” così da liberare ulteriormente quell’area che ospita anche il bel
FlowerBud di VOCOlinc.
I cavi sono stati raggruppati utilizzando una striscia di velcro tagliata della lunghezza giusta. Così i cavi che vanno al MacBook Pro e al monitor esterno sono ordinati e agevolano lo spolvero della scrivania.
Si intravvede anche un supporto per iPhone e uno per iPad.
Questa immagine, come quella successiva, mette in evidenza un piano di lavoro completamente sgombro.
Nell’immagine che segue notate come anche la StreamCam di Logitech non occupi la scrivania essendo montata su un supporto a pinza con braccio flessibile.
Le immagini che seguono propongono, da due diversi punti di vista, l’area degli smart speaker Echo – Echo Show 5 ed Echo Dot – che sarà presto rivista; nell’articolo in cui vi mostrerò la variante che vedrete vi spiegherò anche la logica che giustifica l’utilizzo di due Echo in uno spazio così ridotto.
Il telecomando Harmony Elite è già posizionato, presto giungerà la recensione e vi spiegherò anche perché lo collocato sulla scrivania anziché sul mobile della TV.
Ora scendiamo al livello inferiore…
L’immagine di sinistra mostra gli scaffali della libreria decisamente riordinati, mentre quella di destra mostra dove è stata dirottata quella che era la “dorsale elettrica”. Questa scatola con 6 prese schuko alimenta le 4 VP2 e il FlowerBud di VOCOlinc, resta una presa libera per una bella unità Synology (magari!).
Rimanendo ai piani bassi potete notare una mensola in vetro che sorregge un Hub Atolla dotato di interruttori on/off per ogni singola presa USB, una stampante Dymo e l’Hub Wi-Fi del telecomando Harmony Elite.
C’è ancora spazio per uno o due HD esterni.
Quella che segue è invece la visione globale del D-Setup.
Sulla sinistra Miss, la mia segretaria da anni, in pausa relax.
In conclusione
Il risultato è decisamente soddisfacente!
È stata raggiunta una praticità che prima non c’era, la domotica ha aiutato molto come anche la riorganizzazione degli spazi. Tutto è più a portata di mano ed è anche più facile essere aiutati anche solo per la ricollocazione delle stampanti; la Dymo poi è proprio a portata di mano.
Nel prossimo articolo della serie #DSetup vi spiegherò come farei evolvere il D-Setup e perché proprio come ve lo proporrò.
Spero di avere il supporto delle aziende che contatterò perché, personalmente, non avrei le risorse per mostravi un rinnovamento tecnologico che ho pensato per ottimizzare l’uso e l’esperienza di un D-Setup che aspira di essere semplicemente aggiornato in virtù di quanto oggi offre il mercato.
È bene ricordare che nel 2020 sono possibili scelte che anche solo nel 2018 potevano ancora ritenersi azzardate, ma che oggi permettono di “splittare” un hardware desktop o portatile in due differenti soluzioni più idonee e conformi a differenti momenti della nostra quotidianità lavorativa o personale.
Come sempre, quanto seguira, come anche quanto è già stato scritto, non interesserà solo i Disabili ma tutti gli utilizzatori del mondo informatico e…
Arrivederci quindi alla prossima parte di #DSetup!
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