Pillole di “Riprogettiamo il D-Mondo – Tuteliamo il futuro dei Disabili e di chi potrebbe diventarlo” per comprendere meglio le basi sulle quali bisognerebbe riprogettare una cultura sociale e giungere a soluzioni mai conquistate.
Parte II
Io, ma come mi devo definire?
Quattro chiacchiere sugli inutili pensieri che da anni distolgono l’attenzione dai reali problemi di una intera categoria di persone
Capitolo 2
Sono nato Disabile
I Disabili sono tutti uguali (patologia a parte)? No!
Iniziamo a conoscere il Disabile che nasce Disabile.
Capitolo 3
Un giorno diventai “Diversamente Abile”
La disabilità può essere fisica o psichica, come anche comprendere le due forme.
Persone ignoranti che nemmeno conoscevano la lingua italiana, un bel giorno, partorirono i «Diversamente Abili» e la società accettò e amplifico questa menzogna, questa falsità linguistica, per pura ignoranza.
I «Diversamente Abili» ebbero tuttavia un unico ruolo sociale: farci comprendere che esistono anche i «Diversamente Intelligenti».
Non perdetevi l’articolo “Diversamente abili, no grazie!” del Dott. Carlo Giacobini – Direttore di Hendilex.org – presente nel Vol. II che è un PDF gratuitamente scaricabile e comprendente molti argomenti nonché un’anteprima del Vol. I.
Capitolo 4
Poi arrivò l’ONU con la sua Convenzione e mi trasformai in “Persona con disabilità”
Pensavate che con la definizione «Diversamente Abili» avessimo già toccato il fondo? Magari!
Invece no! Con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità l’ignoranza è diventata planetaria.
Non negatevi la lettura di un capitolo che racconta di un insulto operato ai danni di tutti i Disabili.
Voglio condividere con voi un passaggio del capitolo successivo che, seppure triste, non rappresenta la massima espressione dell’ignoranza celebrata dalla Convenzione ONU.
Ecco quindi come neppure si rispettano le capacità residue dei Disabili:
Io sono un Disabile distonico che digita tenendo un pennarello tra i denti, molti Disabili utilizzano dei sistemi di dettatura vocale, altri dei sistemi a scansione di lettere e/o parole e così via; considerato quanto è variegato il mondo della disabilità.
Facciamo quindi due conti giusto per voler essere pratici:Disabile
– digito 8 caratteri –Diversamente Abili
– digito 18 caratteri compreso lo spazio –Persone con disabilità
– digito 22 caratteri compresi gli spazi –Se stiamo lavorando affinché il Disabile abbia un futuro migliore in tutti i sensi, perché dobbiamo complicargli la vita partendo proprio dal termine che definisce la sua stessa categoria di appartenenza?
Mai nessuno ha pensato che anche un Disabile deve definire se stesso per iscritto?
Cosa c’è di tanto negativo nel termine Disabile per ricercare altre espressioni che semplicemente sbrodolano e alla fine risultano banali, ma più lunghi sinonimi di Disabile?
Capitolo 5
Bando alle ciance: io sono Disabile!
Dopo l’anticipazione appena data, penso che questo capitolo sia semplicemente da leggere.
Capitolo 6
La “D-” della consapevolezza
In questo capitolo spiego il valore del prefisso “D-” correlato a tutto quanto può essere coinvolto o cointeressato dalla nostra disabilità.
L’analisi si fa interessante quando valuto il potere contrattuale che si avrebbe con il mondo politico se solo i Disabili guardassero ai loro interessi smettendo di essere – come tutti – dei “lecca bandiera” fuori tempo visto che la politica italiana è riuscita a massacrare tutti i vari ideali figli di epoche che furono, retaggi culturali di pensieri morti e sepolti.
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