Pillole di “Riprogettiamo il D-Mondo – Tuteliamo il futuro dei Disabili e di chi potrebbe diventarlo” per comprendere meglio le basi sulle quali bisognerebbe riprogettare una cultura sociale e giungere a soluzioni mai conquistate.
Parte I
Se diventassi Disabile anche io?
Quello che nessuno dice
Capitolo 1
Riflessioni per coloro che non sono Disabili
Raul Bova in una scena del film “Indovina chi viene a Natale?” – nel quale interpreta un Disabile con gli arti superiori amputati a causa di un incidente – sottolinea con rabbia come del Disabile non gliene freghi nulla a nessuno.
Quella del film è una mezza verità: molti famigliari danno anima e corpo per un membro della famiglia Disabile, ci sono anche molto vicine tutte quelle persone che prendono uno stipendio grazie al fatto che il Disabile ha bisogno dei loro prodotti e servizi, per istanti più o meno lunghi gli spettatori che guardano un certo programma possono essere più o meno interessati ed emozionati da uno o più Disabili che si mostrano, ma poi?
La società non è stata educata a comprendere la disabilità e questo è un male. Lo è perché tutti possono diventare Disabili in ogni momento della vita, sbalzati in una dimensione che li condizionerà fortemente, ma a quel punto essere interessati e lungimiranti sarà come chiudere il rubinetto dopo che l’intera abitazione è diventata una piscina.
In questo capitolo spiego quindi il perché sia necessario parlare meno di Disabili e più di disabilità.
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