Pillole di “Riprogettiamo il D-Mondo – Tuteliamo il futuro dei Disabili e di chi potrebbe diventarlo” per comprendere meglio le basi sulle quali bisognerebbe riprogettare una cultura sociale e giungere a soluzioni mai conquistate.
Parte XII
Non solo tempo libero, ma anche sport, famiglia e sessualità
Gli anni passano, si cresce nel corpo, ci si sviluppa, si matura e si manifestano esigenze sociali e “pulsanti”
Capitolo 38
Tempo libero
Chi ne ha poco ne vorrebbe molto o comunque di più. Molti Disabili di tempo libero ne hanno anche troppo, ma come lo vivono?
Parte XII – Sezione IV
Sportivamente Disabili
Un atleta Disabile è un Atleta
Capitolo IV.1
Aboliamo le Paraolimpiadi per integrarle nelle Olimpiadi
Per molti Disabili lo sport non è solo divertimento, ma anche partecipazione – quindi libertà – e spesso diventa una vera attività agonistica e professionale.
Questo capitolo sarà anche provocatorio, ma io sono fermamente convinto che il D-Atleta abbia il diritto di esibirsi davanti alle stesse telecamere che riprendono le gare Olimpiche.
Nel capitolo spiego dettagliatamente il perché di questa convinzione e vi propongo l’intervista all’Atleta Assunta Legnante; Assunta – detta “cannoncino” – è una delle poche figure sportive al mondo, se non l’unica, che fu Atleta Olimpica per divenire poi Atleta Paraolimpica. Non perdetevi la sua storia!
Capitolo 39
Sentimenti e passione
Il Disabile cresce e nascono in Lui o in Lei quei sentimenti adulti che hanno bisogno di affettività e passione. Il capitolo è introduttivo alla Sezione V.
Parte XII – Sezione V
Sognare una vita di coppia
Escludendo i single incalliti, la vita di coppia è un desiderio comune a tutti. Se il “sogno” non si avvera cosa ci resta per vivere la nostra affettività e sessualità?
Capitolo V.1
Il “Sogno” prima di tutto!
Il “sogno” è l’amore che, quasi sempre, coincide con il desiderio di farsi una famiglia. Amare ed essere amati penso sia una necessità insita del nostro essere.
Per nessuno è facile coronare il “sogno”, per un Disabile le difficolta aumentano oggettivamente perché, culturalmente, manchiamo in quell’immaginario collettivo che definisce i vari prototipi di partner.
Tuttavia quando si ama tutto è veramente possibile. Lo provano diverse copie all’interno delle quali uno dei due è Disabile. Come arriva però il coraggio di proporsi? Come si può vincere il timore di un rifiuto legato al nostro essere Disabili? In che modo possiamo rassicurarci realmente su quanto la nostra fisicità può offrire all’intimità della coppia?
Spesso una coppia non si forma a causa di un timore mai debellato, a causa di un mancato svezzamento sessualmente del Disabile e quindi a casa della paura che un confronto sul campo scatena.
Capitolo V.2
Se non possiamo soddisfare il cuore, possiamo almeno soddisfare il corpo?
Quanto ci viene riconosciuta l’esigenza fisiologica di una vita sessuale attiva al di fuori di una vita di copia?
Il tema è spinoso e difficilmente riassumibile, vi lascio quindi alla lettura di questo capitolo.
Parte XII – Sezione V – Sottosezione III
Legalizziamo la prostituzione
È ora di finirla con gli “incesti terapeutici” e con la rinuncia anche solo di una fisiologica – e quindi necessaria – attività sessuale. Mettiamo da parte l’ipocrisia e legalizziamo ciò che è da sempre una realtà
Capitolo V.III.1
Prima di tutto: il rispetto per la Donna
Era inevitabile aprire questa Sottosezione III dall’audace titolo «Legalizziamo la prostituzione» con un capitolo che celebrasse il rispetto per la Donna.
Sebbene la prostituzione sia anche maschile, la preponderante domanda maschile porta a una maggiore offerta di Professioniste Donna.
Il rispetto alla Donna va anche riconosciuto non solo in quanto Prostituta da rispettare e tutelare, ma anche in quanto Madri, Sorelle e Nonne spesso in prima linea per le esigenze del Disabile.
Capitolo V.III.2
No all’incesto terapeutico! Salviamo la famiglia
La necessità di legalizzare la prostituzione è utile anche per debellare, o quantomeno arginare, quell’incesto terapeutico che si consuma nell’ambito domestico a causa di una società ottusa, falsa, bigotta e soggiogata da condizionamenti religiosi che portano a tollerare la prostituzione, ma non a riconoscerla.
È più importante non legalizzare la prostituzione a salvaguardia di una esistente e complice vigliaccheria culturale oppure è meglio salvare molte D-Famiglie?
Capitolo V.III.3
La figura dell’Assistente Sessuale
Una “gelataia” in un Paese che vieta la vendita dei gelati. Impariamo a tenere in mano cono o coppetta, ma poi rinunciamo al gelato. Geniale!
Questa figura professionale è necessaria, ma lo è subordinatamente a un mercato che deve essere riconosciuto come legale: quello della Prostituzione.
Capitolo V.III.4
Dall’incesto terapeutico alla “prostituta terapeuta”
Se siete persone con un minimo di moralità e intelligenza capirete come è meglio giungere alla “prostituta terapeuta” – legalizzando la Prostituzione – anziché continuare ad essere complici di chi vuole mantenere uno status quo che obbliga famigliari – quasi sempre Donne – ad atti immorali concessi per amore.
Capitolo V.III.5
Appello a Papa Francesco: «Aiutaci a salvare molte delle nostre famiglie e riconosci ai nostri figli la possibilità di vivere una vita più completa almeno per ciò che è possibile!»
Io – come credente – non posso che sperare nell’aiuto e quindi nell’onestà intellettuale di una Chiesa che ne ha combinate molte e continua a sbagliare proprio attraverso la sfera sessuale dei propri membri.
Siccome tutte le forze politiche dello stato laico temono il potere del clero, meglio scrivere un appello a Papa Francesco.
Capitolo V.III.6
Finanziamo la “Vita Indipendente” dei Disabili utilizzando il gettito fiscale derivante dalla legalizzazione della prostituzione
Un buon motivo sociale potrebbe aiutare il raggiungimento di una difficile meta. Inoltre potrebbe finanziare condizioni più umane per chi oggi è Disabile e non ha altri redditi oltre la Pensione di Invalidità.
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