Pillole di “Riprogettiamo il D-Mondo – Tuteliamo il futuro dei Disabili e di chi potrebbe diventarlo” per comprendere meglio le basi sulle quali bisognerebbe riprogettare una cultura sociale e giungere a soluzioni mai conquistate.
Parte X
Dalla scuola dell’obbligo ai Master universitari
Uno sguardo al passato per migliorare il futuro
Capitolo 31
Considerazioni di base
L’argomento scuola è estremamente complesso, prima di affrontarlo propongo delle considerazioni utili a comprendere i capitoli successivi.
Capitolo 32
Integrazione a ogni costo. Un risultato positivo o negativo?
Sempre a causa di folli pensatori e teoretici a piede libero si iniziò a pensare che l’integrazione indiscriminata dei Disabili nelle scuole “normali” – ossia non speciali – fosse un segno di civiltà.
Non vi è nulla di più sbagliato se il concetto viene generalizzato senza tenere conto delle specifiche esigenze del singolo D-Alunno. Costruire l’immagine di una società dalla mente aperta sulla pelle dei Disabili è da criminali tanto quanto lo è stato chiudere i manicomi prima di progettare una intelligente ricollocazione delle persone in base alle difficolta che vivevano.
Purtroppo in Italia si celebrano le genialate del singolo anche perché la forza politica a cui appartiene è golosa all’idea di poter firmare un cambiamento storico.
Purtroppo, nel caso specifico, molti Disabili vennero – e vengono – gettati in pasto a realtà che non erano, e non sono, in grado di prepararli anche solo alla semplice convivenza con i compagni che è alla base di un vivere e agire comune in futuro dove il problema non si chiamerà più Scuola bensì Lavoro.
La scuola non ha solo l’obbligo di istruire, ma – al di sopra di ogni cosa – dovrebbe educare a vivere civilmente. Un compito assai arduo se non si hanno i mezzi giusti per comprendere particolari D-Realtà.
Non sarebbe quindi meglio forgiare il D-Alunno per 5, 7 o 8 anni nell’ambito di scuole speciali – se necessario – per poi permettergli una reale e tutt’altro che teorica integrazione in quella scuola che sarà l’anticamera del mondo del lavoro?
Io frequentai i 5 anni di scuole elementari e i primi 2 delle medie presso l’istituto Don Carlo Gnocchi di via Capecelatro a Milano, poi tornai a Chivasso per frequentare la terza media e, come recita una canzone, «…fu mia la città!».
Capitolo 33
Insegnante di Sostegno: solo se necessaria!
L’integrazione scolastica inevitabilmente avrebbe creato una nuova figura professionale: l’insegnate di sostegno. Una figura necessaria e sempre altrettanto indispensabile?
Leggete il capitolo e lo scoprirete.
Capitolo 34
Professionalizzare costa caro… A farne le spese è il Disabile
L’integrazione indiscriminata del D-Alunno è folle tanto quanto un eccesso di professionalizzazione che aumenta esponenzialmente i costi della scuola e, a maggior ragione, la gestione delle specifiche necessità del D-Alunno. Indovinate chi ne fa maggiormente le spese…
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