Amedeo, Diego, Pablo e Motore sono i quattro sistemi tecnologici robotizzati che sono stati attivati a supporto dell’operato dei fisioterapisti e delle tecniche di riabilitazione.
Fonte – È partito da qualche giorno presso il Polo specialistico riabilitativo della Fondazione Don Gnocchi di S. Angelo dei Lombardi (Avellino) un nuovo progetto ambizioso e ad alto contenuto tecnologico: si chiamano Amadeo, Diego, Pablo e Motore, non sono quattro nuovi operatori, ma i nomi di quattro sistemi tecnologici robotizzati. Si tratta di una nuova strumentazione tecnica estremamente avanzata che integra il lavoro svolto dai fisioterapisti in palestra: non per sostituirsi all’operatore, la cui opera rimane insostituibile, ma per supportare meglio la sua azione e rendere più efficaci i suoi trattamenti.
Nello specifico, si tratta di apparecchiature finalizzate a supportare il fisioterapista nella riabilitazione degli arti superiori di pazienti che, a seguito di ictus, stanno effettuando un percorso di riabilitazione neurologica, agendo in modo particolare sui movimenti della mano, del polso, dei gomiti e delle spalle.
Il percorso per arrivare a questo risultato, che segna un punto di svolta nell’attività della Fondazione Don Gnocchi, sempre più orientata alla tecnologia e alla robotica ad uso riabilitativo, è stato lungo e complesso. Dapprima un gruppo di lavoro a livello nazionale di Fondazione ha individuato le soluzioni tecnologiche e robotiche presenti oggi sul mercato e meglio applicabili in campo riabilitativo; in un secondo tempo è stata curata la formazione sul campo degli operatori e, ultimo passaggio, la diffusione degli stessi sistemi robotici in otto Centri della Fondazione sparsi in Italia, tra cui appunto S. Angelo.
Il prossimo step, essenziale per dare credibilità scientifica a questa nuova attività, sarà, a partire da inizio aprile, l’avvio di uno studio scientifico multicentrico di grande rilevanza che misurerà efficacia ed efficienza delle nuove tecnologie nel trattamento riabilitativo dell’arto superiore in pazienti con esiti da ictus. Sarà uno studio, di cui è responsabile la dottoressa Irene Aprile, medico neurologo della Fondazione Don Gnocchi di Roma, che, per numero di pazienti coinvolti, ha l’ambizione di essere il più importante su questo tema in letteratura scientifica a livello mondiale e i cui risultati dimostreranno in che modo la riabilitazione robotica potrà essere applicata anche per altre tipologie di trattamenti.
A tirare le fila di questo progetto a livello locale è il responsabile medico della struttura irpina, dottor Giovanni Vastola, per il quale, quella delle riabilitazione tecnologica «è una nuova frontiera per fare un grande salto di qualità nelle nostre prestazioni. Inoltre, lo studio multicentrico a cui parteciperemo insieme ad altre strutture di Fondazione, favorirà una condivisione di risultati ed una sinergia senza precedenti».
Secondo la Direttrice del Polo specialistico riabilitativo, Simonetta Mosca, «questo progetto ambizioso ed innovativo, cade esattamente a dieci anni dall’inizio delle attività del Centro di S. Angelo; questo significa per noi un forte investimento sul futuro, a ulteriore dimostrazione che la Fondazione Don Gnocchi vuole rilanciare con impegno rinnovato la propria presenza per rispondere sempre meglio alle richieste di salute dei pazienti del territorio».
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