La Fondazione Don Gnocchi di Milano ospiterà, presso l’IRCCS “S. Maria Nascente”, da mercoledì 17 a venerdì 19 febbraio prossimi, una riunione tecnica del Progetto EnrichMe.
Fonte – EnrichMe, ovvero “arricchiscimi!” (in senso figurato) è un progetto finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Horizon 2020 partito nel marzo dello scorso anno e di cui la Fondazione Don Gnocchi e nello specifico il CITT (Centro per l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico) è partner, finalizzato a migliorare la qualità della vita di persone anziane ancora autosufficienti per gran parte delle attività della vita quotidiana, ma che presentano un decadimento cognitivo non grave o forme di disabilità lieve che richiedono un minimo livello di assistenza. ENabling Robot and assisted living environment for Independent Care and Health Monitoring of the Elderly, questo il nome per intero del progetto, traducibile in Ausilio robotico di supporto all’assistenza domiciliare di persone anziane, prevede l’ideazione e la realizzazione di un sistema robotico, integrato con sistemi domotici, in grado di supportare l’autonomia e l’invecchiamento attivo. Una volta entrato a regime, il risultato atteso dovrebbe avere le caratteristiche di un elettrodomestico che si aggira per la casa in autonomia, in grado di monitorare la persona anziana 24 ore al giorno, attraverso l’utilizzo e il supporto di sensori wireless presenti nell’abitazione, compiendo una serie di operazioni programmate e personalizzate.
Alcune possibili applicazioni di questo robot in grado di seguire la persona anziana nei suoi spostamenti in casa, possono essere ad esempio il monitoraggio del livello di attività dell’utente per stimolarlo a fare più moto, in caso di poca mobilità, o intrattenerlo con giochi, in caso di iperattività; la gestione del tempo, ricordando attività già pianificate in agenda (l’assunzione dei farmaci, un appuntamento, ecc.); la socialità, mettendo in comunicazione audio e video l’utente con un famigliare o altre persone; il monitoraggio della nutrizione (osservando ad esempio alcuni comportamenti, il sistema può riconoscere se l’utente si sta alimentando a sufficienza o no); il controllo delle condizioni ambientali dell’abitazione (temperatura della casa, livello di umidità, ecc.); allertando un famigliare o un caregiver, nel caso in cui l’utente sia vittima di eventi avversi, come una caduta e altro ancora.
Il progetto, che si concluderà nel 2018, vede la partecipazione di 10 enti (capofila è l’italiana Elettronica Bio Medicale, nella sua sede di Vicenza), di 6 Paesi europei: Regno Unito, Francia, Olanda, Polonia, Grecia e Italia.
Allo stato attuale, è stata realizzata la parte Hardware della macchina, mentre obiettivo degli incontri di Milano dei prossimi giorni è di raggiungere un accordo per la parte software. In ogni caso, si confida di avere un prototipo già funzionante per agosto/settembre di quest’anno, da testare, con pazienti neurologici veri, presso la Casa domotica dell’IRCCS milanese della Don Gnocchi e in una struttura analoga in Olanda, mentre il passo successivo, direttamente nelle case degli utenti in Polonia e in strutture residenziali in Regno Unito e Grecia.
Obiettivo finale è di realizzare un dispositivo di facile utilizzo, alla portata di tutte le tasche, così da farlo diventare un ausilio di uso comune nelle case di tutto il mondo.
Partecipa
Commenti su Facebook
Commenta tramite Google+
Powered by Google+ Comments