I caregiver familiari sono coloro che assistono quotidianamente il Disabile, si sta per giungere a una legge che però non c’è ancora.
Dal Coordinamento Nazionale Famiglie Disabili giungono queste parole: «Da noi, inapplicata la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità.».
Disabili DOC segue da tempo la battaglia del Coordinamento Nazionale Famiglie Disabili che pretende il riconoscimento e la tutela dei caregiver familiari affinché questi possano vivere più serenamente, essere tutelati e garantire al massimo il supporto al familiare Disabile. La Commissione Europea si pronunciò a favore di quanto chiesto a gran voce dal Coordinamento Nazionale Famiglie Disabili e in qualche modo pose la prima pietra affinché il Parlamento italiano prendesse coscienza della necessità di una legge che non solo manca, ma risulta estremamente necessaria e urgente.
I criteri con i quali si soppesano le necessità sono spesso poco chiari, sta di fatto che il nostro Paese non è all’avanguardia per quanto concerne l’attenzione che dovrebbe essere rivolta al D-Mondo.
Sebbene recentemente l’ONU abbia premiato l’Italia per il numero di studenti Disabili regolarmente iscritti nella scuola pubblica, questo non fa del nostro Paese una terra in cui i Disabili e le loro famiglie incontrano spesso le giuste risposte alle loro necessità. Talune volte le notizie, anche quelle belle, stridono e per capire questo concetto potete leggere l’articolo “L’Italia è il Paese delle contraddizioni anche per i Disabili, lo certifica l’ONU”.
Il nostro timore è che si sia fatto talmente poco in passato da essere nelle condizioni di dover fare molto nel presente. Questo determinerebbe un ingolfamento parlamentare riguardante tutte le normative ancora da scrivere e quelle da rivedere gettando “nel panico” chi dovrà legiferare, spesso neppure conoscendo la materia disabilità.
Potrebbe anche capitare che si legiferi su argomenti epocali senza avere le idee chiare su ciò che va fatto e su ciò che vorrebbero Federazioni, Associazioni e Disabili italiani. A supporto di quanto appena scritto vi proponiamo un articolo che abbiamo redatto di recente dal titolo “Disabili: la legge sul “Dopo di noi”. Chi l’ha voluta così se non va bene a nessuno?”. Leggetelo, fa riflettere e ci obbliga a chiederci come possano accadere tali assurdità volendo escludere che determinate forze partitiche vogliano firmare a tutti i costi una legge che manca pur di dire di averla fatta …
Pensiamo che sarebbe il caso di fermare i motori e di sedere a un tavolo soggetti Disabili in grado di esporre le vere necessità delle persone che vivono la disabilità e non abbandonare a un manipolo di teorici – per quanto blasonati – i reali interessi di una categoria che in Italia conta oltre 3 milioni di unità, disabili transitori inclusi.
Non solo, la legge che regolamenterà e riconoscerà la figura dei caregiver familiari poteva essere inserita nel contesto di una legge quadro che comprendesse anche quella relativa al “Dopo di noi”. Questo perché la vita di un familiare Disabile non diventa a rischio solo dopo la morte di chi gli può stare accanto ma è a rischio perché chi lo affianca si può ammalare per un lungo periodo o semplicemente potrebbe dover assistere un secondo familiare quale potrebbe essere il coniuge.
Potete quindi ben capire come le normative riguardanti il D-Mondo siano frammentate e disorganizzate come frammentato e disorganizzato è il mondo associativo che dovrebbe tutelare e rappresentare i Disabili italiani. Se così non fosse avremmo il peso e il potere rappresentativo di più di 2.800 Associazioni di categoria fra le quali vi sono realtà potenti che però agiscono singolarmente e spesso solamente in virtù della patologia di cui si occupano e non dei più generici interessi di tutta la categoria.
Un elemento di coesione associativo doveva essere la FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – però forse così non è stato dati i risultati che si sono ottenuti o meglio che non si sono ottenuti negli ultimi due decenni.
Il valore del Coordinamento Nazionale Famiglie Disabili è grandissimo perché ha saputo sfidare l’Italia passando per la Commissione Europea pur di ottenere quanto la collettività del D-Mondo non è mai stata in grado di ottenere sino a oggi.
A questo coordinamento va il nostro plauso e tutta la nostra simpatia.
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