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L’Italia è il Paese delle contraddizioni anche per i Disabili, lo certifica l’ONU

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L’argomento Disabilità è complesso ed è veramente difficile trattarlo con assoluta coerenza. Questo porta a delle assurdità che cerchiamo di comprendere anche in virtù di un plauso ONU.

Partiamo da due titoli firmati ANSA e OrizzonteScuola.it:

  1. Scuola: Premio Onu a Italia su inclusione ragazzi disabili
  2. L’Italia premiata dall’ONU su inclusione dei ragazzi disabili

Raffaele Ciambrone, dirigente MIUR, ha reso noto che il 10 febbraio a Vienna, l’Italia riceverà il riconoscimento delle Nazioni Unite – ONU – in quanto Paese leader per l’inclusione scolastica. L’annuncio è stato dato nell’ambito del convegno tenutosi a Palermo dal titolo “La scuola e la persona con disabilità: dal piano educativo al progetto individualizzato di vita”.
I dati diffusi relativamente a tale notizia li potete trovare nel primo link qui sopra, evitiamo di ripetere quanto già scritto convinti che sia più utile fare una riflessione.

Se l’Italia ha ricevuto dall’ONU questo riconoscimento come sono messi male gli altri Paesi?

La domanda sorge spontanea in riferimento a tutti gli articoli di giornale che sono stati scritti a fiumi ancor prima dell’inizio dell’anno scolastico a denuncia di una scuola che non era preparata ad accogliere e gestire gli studenti Disabili. In un articolo venne a suo tempo evidenziato come i Disabili più fortunati, a livello scolastico, siano gli universitari poiché gli atenei hanno maggiori autonomie decisionali e una più diretta gestione di fondi anche destinati all’inclusione dei soggetti Disabili.

C’è qualcosa in tutto ciò che stride. Sulle pagine di OrizzonteScuola.it si leggono infatti due notizie in contrasto fra di loro: la prima è il secondo link che vi abbiamo proposto qui sopra e che rafforza la notizia data dall’ANSA attraverso il primo link, mettendo in evidenza il riconoscimento ONU appena citato, mentre poi il portale propone anche l’articolo “Disabili: ogni anno più di 20mila famiglie costrette a ricorrere al giudice. Ultimo caso in Calabria” che si pone in netto contrasto con la rosea realtà.

A chi dobbiamo credere? Quali sono le realtà estere relativamente alla scuola e all’inclusione dei Disabili? Come si può pensare che altri Paesi che offrono ascensori funzionanti nelle stazione ferroviarie e in quelle del metro – solo per fare un esempio – siano surclassati dall’Italia in ambito di D-Scuola? Questo riconoscimento è reale o è stato dato per placare gli animi delle famiglie dei D-Studenti italiani?

Non siamo sinceramente in grado di rispondere a questi interrogativi, se lo facessimo faremmo del cattivo giornalismo. Lasciamo a chi vive il D-Mondo – Disabili e loro genitori – di darsi le risposte attingendo dalle esperienze di vita che li coinvolgono certi del fatto che non tutte saranno bianche o tutte nere.

Una cosa è certa: qualche conto non torna.

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