L’ONU ha incaricato la propria Design Unit di studiare un nuovo logo che rappresenti i Disabili. Però l’accenno alla disabilità sparisce dal logo. Che sia una fregatura filosofica?
Parliamo di questa notizia che non è certamente freschissima. Il Corriere della Sera ne da notizia il 29 novembre 2015 attraverso il suo Blog InVisibili. Trattiamo questo argomento perché ci stimola a riflettere su un punto che reputiamo importante. Come può scomparire completamente la simbologia correlata alla disabilità da un logo che deve indicare esplicitamente l’essenza, la natura, del Disabile?
Disabili DOC ha sempre condannato quelle italiche ipocrisie che hanno portato a ridefinire il Disabile come «Diversamente Abile» o «Diversabile» per non parlare di ciò che si sta affermando ultimamente ossia della definizione di «Persone con disabilità».
Quello che più di tutto sconcerta è una popolare e diffusa accettazione di tutto quello che viene propinato dalle Istituzioni. Ci sembra veramente ridicolo e fuori luogo che in nome di una filosofia o di un pensiero che vuole semplicemente evolvere a tutti i costi ciò che già esiste, si rimuova completamente quella simbologia che da anni ha identificato con dignità il Disabile.
I Disabili non sono tali perché gli si disegna una carrozzina sul proprio simbolo, semplicemente lo sono in quanto tali. Togliere la carrozzina dal simbolo dei Disabili non è un’evoluzione di un logo o di un pensiero ma è piuttosto la cancellazione di una consolidata identità. Il design si è evoluto in tutti i settori e quindi anche nella grafica. Si poteva ridefinire elegantemente un simbolo senza per questo cancellare un elemento fondamentale di riconoscimento. Tutti i grandi grafici e gli uomini di marketing sanno che l’evoluzione di un marchio – potrebbe essere il simbolo dei Disabili – non dovrà mai cancellare completamente gli elementi dello stile grafico precedente per non interrompere la comunicazione che quello stesso brand ha costruito negli anni.
Finire nelle mani di pensatori inopportunamente evoluti porta solamente ai Disabili un danno anche pratico. Vi proponiamo una riflessione: molti Disabili hanno difficoltà nello scrivere, la parola Disabili obbliga a digitare 8 caratteri, Diversamente Abili obbliga a digitare 18 caratteri mentre Persone con disabilità vince su tutti con un totale di ben 22 caratteri. Se ci regaleranno ancora un po’ di rispetto molti di noi rinunceranno, per fatica, a scrivere il nome che definisce la nostra stessa categoria.
Fin quando era un problema italiano si poteva sperare di arginarlo ma sembra che l’ignoranza stia dilagando in nome di un pensiero “più evoluto” ma scomodo.
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