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Zoe Rondini: intervista all’autrice di “Nata viva”

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“Nata viva” raddoppia il successo attraverso una seconda edizione edita dalla Società Editrice Dante Alighieri. Disabili DOC intervista l’autrice Zoe Rondini.

Difronte a certe persone e a certe storie le proprie parole per quanto possano descrivere vita e situazioni perdono il valore e la carica innanzi al racconto di chi ha vissuto la sua storia. Questo è uno di quei casi in cui preferisco passare immediatamente la parola all’intervistata che si racconta in maniera talmente egregia da non darmi alcuna ragione per dilungarmi in un’apertura più lunga.

Leggete l’intervista, leggetela con attenzione e poi, se potete, leggete anche il libro. Subirete il fascino di una storia che è sicuramente Nata viva.

A voi tutti le parole di Zoe Rondini.

Disabili DOC – Zoe Rondini autrice di “Nata Viva” protagonista dell'omonimo corto

Vi sono momenti in cui la vita porta a riflettere, a ricordare e forse anche a soffrire …

Disabili DOC – Zoe Rondini autrice di “Nata Viva” protagonista dell'omonimo corto

… poi alzi la testa, inizi a pensare a come potrai prenderti beffa dei tuoi limiti perché tu vuoi vivere e non ti accontenti di sopravvivere!

Disabili DOC – Zoe Rondini autrice di “Nata Viva” protagonista dell'omonimo corto

Un sorriso che vale più di mille parole …

D: Buongiorno Zoe, partiamo dalla domanda “mappamondo”. Chi è Zoe Rondini?

R: Buongiorno, Zoe Rondini è l’autrice del romanzo di formazione “Nata viva” edito dalla Società Editrice Dante Alighieri. È anche una ragazza di 34 anni con la passione per la scrittura, il cinema, il teatro e le mostre. Zoe è laureata in “Scienze dell’educazione e della formazione” e specializzata in “Editoria e scrittura”. Entrambe le lauree le ha conseguite alla Sapienza di Roma.

D: Mi conceda una battuta: apparteniamo allo stesso club. Infatti da quello che ci racconta la sua disabilità è sopraggiunta a causa di un parto difficile e di una temporanea asfissia. Personalmente non riesco a immaginarmi diverso da come sono, quindi Disabile; Zoe ha mai pensato come sarebbe stata la sua vita in assenza di quei 5 minuti di condizione asfittica?

R: Da piccola ci pensavo ogni giorno nel confronto con gli altri. Oggi ci penso solo quando la società e la famiglia mi fanno sentire Disabile. Se fossi nata “normale” forse mi sarei potuta permettere di essere meno tenace, forse sarei stata più “uguale” agli altri, ma non avrei instaurato dei legami speciali con i miei nonni materni e mia sorella. Penso anche che gli “equilibri” con i miei genitori e parenti sarebbero stati più sani e positivi.

D: Zoe Rondini è oggi famosa per essere l’autrice di “Nata viva”, libro che è giunto alla seconda edizione. Cosa l’ha spinta a scrivere un romanzo autobiografico?

R: Ho iniziato a scrivere a 13 anni per preservare i ricordi che mi legavano al secondo marito di mia madre, che nel 1994 è venuto a mancare improvvisamente. Crescendo ho sentito il desiderio di scrivere tante esperienze importanti (positive e negative) da me vissute. C’era tanto da raccontare e da condividere con gli altri. Concludere Nata Viva, vederlo pubblicato, seguire la vita di questo libro… è per me il coronamento di un sogno. Non so se Zoe Rondini sia famosa, o se mai lo diventerà, ma di certo sto facendo di tutto per… avere il mio quart’ora di celebrità!

D: Da quello che ci ha raccontato “Nata viva” è il percorso della sua vita dalla fanciullezza al momento in cui è diventata autrice del romanzo stesso. Qual è stato il cammino di Zoe Rondini attraverso le differenti stagioni della vita? Mi riferisco all’età degli studi, al dopo studi, ai momenti in cui ci si affaccia al mondo del lavoro e anche a quelli in cui si iniziano a vivere degli affetti.

R: In Nata viva viene descritta tutta l’esperienza scolastica, da me vissuta in modo negativo. I compagni, i docenti, le maestre, le professoresse invece di aiutarmi mi hanno creato ancora più problemi… All’Università mi sono trovata benissimo e ho studiato sperando che il mio curriculum vitae fosse più “appetibile” con una laurea quinquennale. Invece la realtà italiana per un Disabile che aspira ad un lavoro è quella che si basa su: quanto hai esperienza con i tirocini e che reddito hai… Per adesso il mio “lavoro” è scrivere ed occuparmi del romanzo di formazione Nata viva. Certo un lavoro dignitoso e rispettabile manca a me e a troppi giovani nel nostro paese…
Mi chiedi anche degli affetti, beh diciamo che la mia volontà e tenacia mi hanno portato a conoscere prima il sesso e poi l’amore. L’ultima storia d’amore mi ha deluso… è da allora che mi sono molto limitata nel conoscere nuovi possibili partner, accontentandomi di un’amicizia speciale con un uomo normodotato, più grande di me, simpatico e particolarmente sensibile!

D: Il periodo scolastico non è stato un momento vissuto bene, mi pare di capire. Quali sono state le maggiori criticità? I maggiori ostacoli incontrati nel rapporto con professori, compagni e lo stesso Istituto della scuola?

Disabili DOC – Zoe Rondini autrice di “Nata Viva” protagonista dell'omonimo corto

L’incessante e caparbia volontà di raggiungere la metà, di vivere “il sogno”.

R: Esatto, il periodo scolastico è stata un’esperienza da dimenticare. I problemi maggiori sono stati arrecati da chi rendeva complicata qualsiasi mia azione o esigenza. Ad esempio nel periodo delle medie nessun membro del personale scolastico mi voleva accompagnare in bagno, in quanto se fossi caduta sarebbe stata sua la responsabilità.
Meno male che questa “esigenza” si presentava solo una volta a settimana quando avevamo sei ore, anzi che cinque. Allo scadere dell’ora “X” veniva mia madre apposta per una semplice “pipì”. Anche partecipare alle gite come tutti i miei compagni era un’utopia ed anche lì c’era il problema della responsabilità. Potevo partecipare solo se accompagnata da mia madre o da qualche ragazza che mi aiutava il pomeriggio… I problemi più grandi sono stati legati alla responsabilità e forse mancava anche un pizzico di buona volontà. Consentimi di non anticipare altro, in quanto in Nata viva c’è tanto sulla scuola.

D: Zoe Rondini ha vissuto un percorso di studi decisamente completo che l’ha portata a essere una universitaria. Qual è stato l’approccio con il mondo del lavoro e qual è l’attuale occupazione dell’autrice “Nata viva”?

R: A questa domanda mi sembra di avere già risposto poche battute più su… Posso comunque aggiungere di aver approcciato al mondo del lavoro in due momenti diversi, da giovanissima ragazza diplomata in cerca della sua strada e da dottoressa. Il primo lavoro retribuito è stata una collaborazione con la rivista Montessori per la quale ho scritto alcuni articoli grazie ai quali ho guadagnato qualcosa. Da laureata mi sono affacciata al mondo del lavoro attraverso un programma di tirocini e di avviamento al mondo del lavoro per persone disabili promosso dal Comune di Roma. L’esperienza professionale non è stata davvero gratificante! Ho raccontato questa mia esperienza sul mio portale Piccologenio, di seguito il link all’articolo: La mia esperienza di tirocinio-lavoro.

D: Zoe Rondini è quindi una autrice a tempo pieno, oltre a “Nata viva” è anche curatrice del portale Piccologenio.it. Se “Nata viva” è un romanzo autobiografico qual è la missione di Piccologenio.it?

R: Il portale Piccologenio.it è uno spazio web che parla di disabilità e non solo, unisce le tematiche sociali e articoli a carattere culturale (si parla di film, libri, teatro ect). La missione di Piccologenio è in primis quella di raccontare il mondo della disabilità da un’ottica personale e personalizzata, ma che mira alla condivisione di questioni, problemi e situazioni quotidiane. Si parla infatti di amore, lavoro, viaggi, amicizia e tanto altro, dal punto di vista particolare della disabilità.
Il sito ha inoltre il compito di divulgare e conservare tutto ciò che riguarda il mio romanzo di formazione. È attivo dal 2006. Negli anni si è ampliato, all’inizio curavo principalmente le categorie “articoli della redattrice, film e libri, teatro…, e curiosità”. Adesso, non a caso curo maggiormente la categoria “Nata Viva” e continuo a scrivere articoli che pubblico nella categoria “Articoli della Redattrice”.

D: Il titolo che lei ha dato al libro mi piace molto, “Nata viva”. Mi fa pensare a una persona con una grande voglia di vivere e non di sopravvivere; prova ne è il suo impegno che l’ha portata al meritato successo. La vita di una persona Disabile si completa anche, e soprattutto, attraverso la presenza di un affetto, di un amore. Qual è la vita sentimentale, amorosa, di Zoe Rondini?

R: Allora, la vita sentimentale di Zoe inizia con tanta determinazione. Superati da poco i 20 anni, mi sono inscritta ad una chat per incontri e lì ho conosciuto prima il sesso e poi ho vissuto delle storie d’amore. Se tornassi indietro rifarei quasi tutto… quello che ho fatto! In chat ho conosciuto anche il mio migliore amico, ma ahimè non saremo mai una vera coppia. Il mio desiderio di amare ed essere amata è svanito con l’ultima storia seria che ho avuto. Anche lui aveva una disabilità motoria meno accentuata della mia, mi ha attirato il suo desiderio di avere una storia seria, in fondo anch’io lo desideravo. Con il passare del tempo mi sono accorta che lui e le sue esigenze erano al primo posto e non capiva le mie… dopo tanti problemi affrontati solo dalla sottoscritta… ho detto o le cose cambiano o io dico basta e mi tiro indietro. È finita dopo i miei inutili tentativi di affrontare i problemi che avevamo.

D: In questi giorni si parla tanto di un sondaggio fatto da un noto quotidiano italiano che ha posto l’interrogativo: “Accettereste mai un partner Disabile?”. Noi – Io e Lei – abbiamo vissuto le nostre storie, l’ottimismo emerso da questo sondaggio lo ritiene reale o più che altro una risposta di cortesia per apparire mentalmente aperti?
Per lei, Zoe, quanti realmente sono sinceramente disposti a condividere una vita accanto a una persona Disabile?

R: A mio avviso dipende da vari fattori. Intanto ritengo che le donne abbiano più facilità ad “accettare” un uomo disabile anziché viceversa, la mia disabilità è stata vista con timore da tanti uomini normodotati. Altro elemento che può fare la differenza consiste nel momento in cui l’handicap è sopraggiunto, a mio avviso se questo è dato da una malattia o un incidente, gli amici e gli affetti veri rimangono. Se nasci disabile è più complesso. Per la risposta al sondaggio penso ci possa essere una percentuale di verità ed un’altra che ha fornito una risposta di cortesia.

D: Da libro a corto. “Nata viva” diventa un video. Qual è l’emozione di vedere recitato un messaggio che lei ha iniziato a trasmettere attraverso un romanzo autobiografico?

R: l’esperienza del corto è stata importante, è stato bello scriverlo insieme alla regista Lucia Pappalardo, mi sono divertita e impegnata nella recitazione. Fare teatro per tanti anni sicuramente mi è stato d’aiuto. Sono felice anche del messaggio del video: «Zoe fatica a fare tutto ma alla fine è arrivata a tante conquiste!».
Si può considerare il cortometraggio come un proseguimento di Nata viva, come se fosse la risposta alla domanda e poi che succede?. Zoe diventa adulta, impara a reagire più di prima, si è stufata di tante complicazioni ed ha imparato a ridere di più su altri temi. Il corto racconta proprio questo cercando di mantenere il tono ironico di Nata viva, che, con il sopraggiungere dell’età adulta, si trasforma in un leggero sarcasmo.

Disabili DOC – Zoe Rondini autrice di “Nata Viva” protagonista dell'omonimo corto

L’amore per la vita è anche l’amore per l’amore, il desiderio di una vita completa di un lui, di un partner, di qualcuno con cui condividere un’esistenza altrimenti meno “radiosa” … Guardate il corto “Nata viva” comprenderete quanto può essere energica la forza che si spende per rincorrere i propri desideri.

D: Dove sarà disponibile il corto di “Nata viva”?

R: Sicuramente tra non molto sarà caricato su Piccologenio.it e si troverà anche su YouTube. Ora però, visto che siete su Disabili DOC, potete guardarlo su questo Magazine.

D: Quali sono gli attuali progetti per il futuro di Zoe Rondini?

R: in primis promuovere Nata viva a questo proposito mi permetto di dire che il volume è impreziosito dalla prefazione della Professoressa Serena Veggetti (docente di psicologia alla Sapienza di Roma), ed un racconto ispirato ad uno dei personaggi del romanzo, Adriano Bompiani, che sarebbe mio nonno. Il racconto L’ultimo acquerello, pubblicato in appendice a Nata viva, è stato scritto a quattro mani da me (Zoe) e mia sorella Fiore, con la consulenza letteraria di Matteo Frasca.
Infine oltre a fare nuove presentazioni del romanzo Nata viva, vorrei diffondere su internet l’omonimo cortometraggio.

D: Lei è una Protagonista. Disabili DOC ama follemente il Protagonismo dei Disabili perché riteniamo che sia propedeutico a chi è meno audace e che serva a far capire molto del D-Mondo a chi Disabile non è. Quali sono i progetti futuri della “Protagonista Zoe”?

R: Nell’ambito della promozione della prima edizione di Nata viva ho avviato un progetto mirato a narrare la disabilità nelle classi scolastiche, attraverso il mio racconto orale e la lettura di alcuni capitoli del libro. I ragazzi hanno dimostrato molto interesse ed erano entusiasti, ho risposto a tutte le loro domande, anche a quelle più piccanti…! È un’esperienza che spero di ripetere anche avvalendomi del cortometraggio e dei due contenuti nuovi del libro. Penso di aver appreso più io dalla loro spontaneità, che loro dalla sottoscritta.

D: Se lei è una Protagonista molti Disabili non amano apparire anche se hanno conquistato molte mete nella loro vita. Ho l’impressione che molti Disabili “arrivati” vogliano evitare di definirsi tali proprio per non attirare su di loro quegli sguardi che si potrebbero rimodificare dopo tante fatiche spese per essere visti come tutti ci dovrebbero vedere.
Lei, come autrice di “Nata viva”, quale messaggio potrebbe mandare per “stanare” quei Disabili che potrebbero essere di esempio a molti?

R: beh io non sono molto d’accordo con la sua affermazione: Simona Atzoli, Maximiliano Ulivieri, Andrea Bocelli… fanno di tutto per non far spegnere i riflettori su di loro, senza celare la loro disabilità. Perfino il presidente Roosevelt era disabile…! Per tornare alla realtà italiana, purtroppo bisogna fare un discorso mediatico: non tutti riescono a fare notizia e quindi rimangono nell’ombra pur volendo essere notati. Il mio messaggio è quello di avere grinta e tentare di essere d’esempio ad altri… ma ho anche un messaggio per i media: scommettete su talenti diversi e fuori dai canoni, penso che gli ascolti ne gioverebbero!
Nel mio piccolo sto portando avanti un progetto, che potrebbe dirsi essere nella sua fase conclusiva, volto ad accendere i riflettori sul D-Mondo, come lo chiama lei. Si tratta di una raccolta di interviste a persone disabili e non, ma che abbiano comunque a che fare con il mondo della disabilità, sui grandi temi della vita quali famiglia, amicizia, amore, lavoro, autonomia…

D: Bene, siamo giunti al termine. Ora le chiedo semplicemente una chiosa tutta sua, comunichi ai lettori di Disabili DOC qualunque pensiero o messaggio che le stia a cuore.

R: In Nata viva, sia libro che video, il messaggio che passa è quello che: nonostante tutto, si può avere un’esistenza ricca di conquiste e determinazione se… ci si sente vivi!

Se posso permettermi vorrei indicare il link dove è possibile comprare il libro: “Nata viva”

Per contattarmi potete scrivere a info@piccologenio.it o raggiungermi sulla mia pagina Facebook.

Infine potete leggere i miei tanti scritti sul portale Piccologenio.it e, perché no, propormene di vostri!

Grazie mille per questa intervista!

Disabili DOC – Zoe Rondini autrice di “Nata Viva” protagonista dell'omonimo corto

Nata viva, il libro. Copertina e retro copertina.

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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. DisabiliDOC.it è la seconda testata attiva dal 16 febbraio 2015. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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