È stata discussa la petizione promossa dall’Associazione che raggruppa i Caregiver familiari italiani.
La Commissione Europea ha ascoltato le ragioni del Coordinamento famiglie disabili gravi e gravissimi.
Quella che segue è stata la dichiarazione a caldo basata sull’entusiasmo e sul successo determinato da caparbietà e ragione di un’Associazione che ha saputo portare un grave problema all’attenzione della Commissione Europea:
«Una giornata storica per il welfare italiano: abbiamo dimostrato che un gruppo di cittadini più fragili degli altri, quando è unito, ha il potere di cambiare la storia.» Chiara Bonanno, rientrata l’altra sera da Bruxelles con Maria Simona Bellini, è entusiasta del risultato ottenuto. «In sala c’era un clima abbastanza rumoroso, le persone erano disattente, ma quando Simona ha iniziato a raccontare le condizioni in cui vivono, nel nostro Paese, le persone con disabilità e i loro familiari, è sceso il silenzio e tutti hanno ascoltato con attenzione – racconta la Bonanno – Il momento più bello è stato quando il presidente ha provato a controbattere che la questione riguardava la politica degli stati interni e non l’Europa: c’è stata una sollevazione generale, ho visto tantissime mani alzate, per esprimere il proprio dissenso. Il rappresentate della Grecia lo ha detto più chiaro di tutti: la questione invece è di pertinenza dell’Europa, che deve dettare indicazioni europee chiare sulla spesa degli stati.».
La Bonanno è tornata in Italia dichiarando: «Mi sono resa conto, per la prima volta e con chiarezza, che la condizione dei Caregiver in Italia è unica in tutta Europa: negli altri paesi, simili difficoltà di accesso ai servizi riguardano solo gli anziani, non certo i disabili. Tutte le altre nazioni partono dall’idea che la persona con disabilità debba essere supportata dalla nascita alla morte dal sistema di welfare e non “sbolognata” alla famiglia, come accade da noi. La commissione è rimasta molto colpita – termina la Bonanno – Non posso anticipare nulla di ufficiale, ma garantisco che non finirà qui: dobbiamo aspettarci, a breve, un intervento europeo su questo tema, a cui finora i nostri vari governi non hanno riservato la minima attenzione.».
Ora bisognerà attendere la capacità attuativa dello Stato italiano nei confronti di una necessità che non può più essere negata o semplicemente ignorata.
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