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«Anche i malati lavorino Non si vive di sussidi», così si esprime David Cameron

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David Cameron valorizza i Disabili pensando che possano e debbano essere entità produttive. Disabili DOC sostiene da sempre questa linea.

Disabili DOC non si occupa solo di Disabili, Disabili DOC è Disabile in quanto il suo Direttore editoriale e Fondatore è da sempre Disabile. La disabilità è quindi una materia conosciuta e vissuta. Due particolarità che spesso sfuggono a molti nonché al mondo dell’informazione che parla di Disabili e disabilità.

Il Premier inglese David Cameron ha pronunciato una frase estremamente interessante e di elevato peso specifico sia per lo stato sociale che per il più ristretto D-Mondo. La frase è stata: «Anche i malati lavorino Non si vive di sussidi».

Di primo acchito chi non conosce il D-Mondo, o chi appartenendovi non l’ha ancora capito, può definire la dichiarazione di Cameron crudele, spietata nei confronti dei più deboli e mefistofelica nei confronti delle necessità di chi non può agire come tutti gli altri.
Non è assolutamente così, o quanto meno Disabili DOC non recepisce questa frase in forma negativa. Non vogliamo neanche entrare troppo nel contesto in cui è stata espressa, certamente è un contesto che mira a fare risparmiare denaro allo stato, ma ciò che più importa è che in Inghilterra si pensi al Disabile come possibile entità produttiva.

Era il 16 marzo 2015 quando Disabili DOC nell’ambito dell’articolo di copertina “Memorandum: le prime battaglie da condurre insieme” titolava come sottopunto – al primo posto quanto segue con tanto di specifiche riassuntive:

  1. Ridefinizione della Pensione d’Invalidità e dell’Assegno di Accompagnamento
    Com’è possibile che una nazione che si dice civile sostenga i propri Disabili mettendoli in pensione a 18 anni? Com’è ancora possibile che una pensione – se proprio ci deve essere – sia di molto inferiore a quella minima denominata per questo “sociale”? Di conseguenza – per gioco filosofico – i Disabili che hanno una pensione ben al di sotto della sociale si debbono sentire ritenuti “asociali”?
    1. Da “Pensione d’Invalidità” a “Contributo all’Invalidità”
      Spiegheremo presto com’è equivalente a un insulto sociale diventare pensionati a 18 anni forgiando mentalità e condizionando la vita del Disabile all’inattività spesso pretesa dai genitori perché il figlio non perda i diritti acquisiti.
    2. Da “Assegno di Accompagnamento” a “Assegno per la Vita Indipendente – Livello base”
      Il concetto di “mobilità” per un Disabile è molto più esteso ed articolato rispetto a quello di tutti. Per questo e per cultura è doveroso cambiare nome per introdurre nella bocca di tutti un concetto a molti ancora ignoto: Vita Indipendente.

Una società civile non può immaginare che una persona Disabile possa vivere tutta la vita di sussidi senza l’opportunità di “vivere” in un ambito lavorativo che, come abbiamo più volte detto, è uno degli strumenti maggiormente inclusivi per un Disabile che voglia veramente condividere il mondo.

Non vogliamo scandagliare troppo le motivazioni che hanno portato Cameron a pronunciare la sua dichiarazione. Ci basta sapere che nel mondo vi sia anche chi crede nel lavoro come fonte di benessere. Il Ministro del Lavoro inglese Iain Duncan Smith ha dichiarato infatti: «Il lavoro fa bene alla salute».

Sicuramente l’azione inglese è dettata dalla insostenibilità delle vecchie normative che regolano il welfare. Quello che però a noi interessa è ancora a monte rispetto a questa problematica. L’insostenibilità di determinate realtà e per lo più derivante da una visione sbagliata della realtà che per troppo tempo è stata applicata gravando sulla nazione.

Ritorniamo però adesso in Italia dove i Disabili a 18 anni diventano pensionati. Questo è il primo grande sbaglio socio-culturale che inculca nella mente di molti Disabili e dei loro genitori la convinzione che non possano – o addirittura non debbano – diventare entità produttive destinate al mondo del lavoro.

Torneremo molto presto sull’argomento perché da settembre inizieremo a trattare sistematicamente e pragmaticamente i temi che erano stati riassunti nel Memorandum: le prime battaglie da condurre insieme.

Voi, con noi, sarete i veri protagonisti dei successi che Disabili DOC potrebbe ottenere non tanto per se stesso, come magazine, ma per il D-Mondo che è quella dimensione ideale che raggruppa tutti coloro che essendo Disabili debbono avere e curare i loro stessi interessi per trovare le soluzioni a tutti quei problemi ancora irrisolti.

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