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Tante news, molti pensieri e qualche riflessione

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Da quando abbiamo dato vita a Selezionando ci siamo resi conto di quante notizie quotidianamente vengono scritte parlando di Disabili. Gli argomenti sono molti e si prestano a riflessioni anche in vista dell’imminente estate.

Tutti al mare, tutti al mare a mostrare le chiappe chiare …

Un gruppo di Disabili ha ottenuto l’attenzione dei media dichiarando che in Italia I cani hanno più diritti e dignità di noi. L’affermazione è tanto forte quanto per certi versi realistica.

Molte trasmissioni si occupano di Disabili e lo fanno quasi sempre in maniera intelligente anche se in alcuni casi ci definiscono «Diversamente Abili» cosa che non siamo altrimenti non avremmo molte necessità.

Perché un cane giunga in spiaggia ha solo bisogno del permesso di accedere con il suo padrone a quella fetta di litorale italiano. Perché un Disabile possa giungere in spiaggia e fruire dei relativi servizi occorrono infrastrutture in grado di garantire prima di tutto l’accessibilità e in secondo luogo l’utilizzo delle strutture che tutti possono trovare in qualunque bagno.

Il problema relativo all’accessibilità delle spiagge è solamente un problema culturale, endemico di un paese che strilla ciò che non va solo a ridosso di determinati momenti dell’anno o in occasione di particolari eventi.

Per creare cultura bisogna essere chiari ma forse anche pedanti, ecco perché ripetiamo ancora una volta che se nel 2015 i Disabili hanno problemi di questo tipo è solo perché dal dopoguerra a oggi la nostra categoria è stata gestita con estrema sufficienza e senza alcuna azione programmata che doveva giungere dalle Associazioni di categoria che dicono di difendere i diritti dei Disabili.

Se togliamo 30 anni al 2015 ritorniamo indietro al 1985, ossia a parecchi decenni dopo la fine del secondo conflitto mondiale dopo la ricostruzione di un’Italia semidistrutta e dopo che il progresso mise a disposizione di tutti tecnologie e strumentazioni per creare ogni cosa fosse necessaria.

Probabilmente l’Italia il treno l’ha perso proprio negli anni del dopoguerra quando negli altri stati si ricostruiva quanto era stato distrutto ma con una visione programmatica ed evolutiva che vide l’utilizzo di strumenti evoluti e attuali laddove prima non c’erano.
Intervenire oggi in Italia per modificare tutto quanto è stato fatto ha dei costi estremamente alti che semplicemente si aggiungerebbero a quelli già sostenuti.

Tornando però al problema delle spiagge la soluzione potrebbe essere semplice.

A fronte di un impegno che il gestore del bagno si dovrà prendere in considerazione di una legge che oggi manca – o se c’è non viene fatta rispettare – lo stato italiano gli garantirà il rinnovo della licenza per un ventennio e la riduzione o l’annullamento di quanto dovuto all’erario per lo sfruttamento del litorale per un adeguato numero di anni congrui all’impegno finanziario da sostenere obbligatoriamente nell’ambito di un certo numero di mesi. Potrebbero essere 24.
Questa proposta – se attuata oggi – potrebbe garantire il completo adeguamento delle spiagge italiane per l’estate del 2018.

Sul fatto che si parli più di cani che di Disabili in TV questo dipende essenzialmente da noi e da quanto poco i giornalisti sanno di disabilità e quindi dal loro timore nel trattare un argomento che li potrebbe mettere in imbarazzo.
Sarebbe comunque interessante, per quanto inverosimile, vedere sul finire di Striscia la Notizia un Disabile che, gattonando sul bancone dei presentatori, si gettasse nella cesta per ricevere le coccole. Se questo non è ovviamente possibile sarebbe interessante vedere, magari una volta a settimana, un terzo conduttore però Disabile che gestisca una sotto striscia del programma che potrebbe intitolarsi «Si trascina la Notizia». Così forse Gimmi Ghione in compagnia di importanti personaggi del programma – unitamente anche ad altri colleghi di altre reti – inizierebbero a mandare in cantina la definizione «Diversamente Abili».

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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. DisabiliDOC.it è la seconda testata attiva dal 16 febbraio 2015. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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