Per Casa Aurora e i suoi anziani un importante e gratificante traguardo.
Fonte – “Casa Aurora”, soluzione abitativa temporanea che la Fondazione Don Gnocchi gestisce a Milano con Associazione Sarepta presso l’edifico “Padre Beccaro” (zona Fiera MilanoCity), compie due anni tagliando il traguardo degli 80 ospiti anziani accolti che, anche in momenti diversi, hanno usufruito del servizio di ospitalità temporanea.
La realtà, nata anche grazie ad un importante contributo di Fondazione Cariplo, conferma di essere in grado di muovere i suoi passi con sicurezza e solidità.
L’86% degli ospiti accolti sono ultrasettantenni, mentre il 60% è costituito da donne; più di tre ospiti su quattro sono stati accolti per un periodo non superiore ai quattro mesi, confermando la caratteristica di “temporaneità” che la struttura ha voluto darsi fin dall’inizio.
L’obiettivo finale infatti resta quello di offrire un’opportunità di “assistenza” per il periodo di tempo necessario ad attivare una rete di sostegno che permetta il rientro protetto al proprio domicilio o – in caso di necessità – il ricovero in una strutture di lungodegenza (RSA o altro).
L’oggettiva conformazione logistica di “Casa Aurora” (cinque camere doppie e una singola) e la presenza di ampi spazi comuni (cucina, sala pranzo, sala lettura) favoriscono quotidianamente il contatto tra gli ospiti, stimolando relazioni comunicative che, in molti casi, si sono trasformate in vere e proprie relazioni di amicizia, anche tra i familiari.
Inserendosi in un ambito di assistenza più di tipo comunitario che residenziale, pur non mancando le necessarie cadenze giornaliere legate principalmente alle fasi dell’igiene personale, dei pasti e del ritmo sonno-veglia, l’accoglienza in “Casa Aurora” mira a rispettare le singole esigenze degli ospiti, garantendo loro piena libertà di scelta rispetto alla partecipazione o meno alle varie attività proposte giornalmente dal personale.
Situazioni difficili e complesse come possono essere una temporanea situazione di solitudine, un alloggio inadatto, l’assenza o la lontananza temporanea di figli o assistenti familiari, una repentina dimissione ospedaliera, uno sfratto esecutivo senza immediate soluzioni abitative alternative continuano a trovare una soluzione nel progetto innovativo di “Casa Aurora”, che a distanza di due anni dalla sua attivazione resta un punto di riferimento solido.
Inoltre le recenti disposizioni regionali, sempre più mirate al sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili, con l’introduzione del sostegno economico (voucher sociale) indirizzato anche a strutture di residenzialità leggera, permetteranno a “Casa Aurora” non solo di consolidare la propria presenza, garantendo servizi sempre più efficienti e di qualità, ma anche di allargare il bacino di utenza, estendendo l’accoglienza anche a ospiti in difficoltà finanziaria.
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