Economia: a rischio i servizi ai Disabili?

Prendiamo spunto da un articolo firmato da Paola Dell’Anese per il Corriere delle Alpi: A rischio i servizi per minori e disabili.

Per quanto grave fosse il momento l’Italia ha sempre, o quasi sempre, fatto fronte agli impegni presi con i vari progetti attivati. Spesso la loro economia, entità finanziaria, non viene aggiornata ma si fa in modo che tutto sopravviva.

Per quanto non ci piaccia il termine sopravvivere di questi tempi è una positiva conferma più che una negatività. A fronte di ciò nutriamo la perplessità e la preoccupazione in relazione all’attivazione di nuovi progetti tanto più se la loro partenza non avviene su scala nazionale.

A tal proposito avevamo manifestato questa perplessità nell’articolo “No alla prostituzione, si agli assistenti sessuali per Disabili?” che riportava una notizia calda in tutti i sensi.

I Disabili – in quanto tali – hanno bisogno di sostegno a copertura dei loro limiti. Non abbandoniamoli con la cancellazione di un servizio o con la proposta illusoria che ne venga attivato uno nuovo.

Fondamentale sarebbe un allineamento su base nazionale dei progetti e dei servizi. L’Italia è composta da regioni che hanno differenti risorse finanziarie mentre invece i problemi dei Disabili hanno uguale peso specifico indipendentemente da latitudine o longitudine di residenza.

È vero che chi può fa, è però anche vero che l’argomento Disabili coinvolge soggetti correlati allo stesso paese e alla stessa costituzione, ma soprattutto, spesso, sono soggetti non in grado di ricercare il benessere dove esso è maggiore perché impossibilitati nella scelta di spostarsi.

Augurandoci che la notizia riportata non trovi realtà nei fatti futuri, ribadiamo con forza che è necessario organizzare su scala nazionale, e con rigore ferreo, certi servizi.