Editoriale: conoscere la categoria

Saranno gli articoli del Direttore editoriale e, un domani, del Direttore responsabile della testata. Saranno quegli articoli che daranno il focus del momento, una sorta di copertina ma più classica, più legata alla visione giornalistica della carta stampata.

Gli editoriali saranno articoli “ad elevato peso specifico” con il compito di scaldare gli animi e di indurre al dibattito su tutti i temi che questi tratteranno.

«Libertà è partecipazione!». Queste erano le parole di una canzone del grande Giorgio Gaber, esse riassumono una grande verità: non ci si può definire liberi se non si condivide la realtà per cui si vive e per condividerla bisogna esprimere le proprie opinioni e al pari vigore e rispetto nello stile comunicazionale.
Disabili DOC userà spesso toni duri, pesanti, forse anche cattivi e critici ma lo farà sempre con il rispetto del lessico, che deve poter essere letto da tutti, e delle altrui opinioni.

Sicuramente Disabili DOC non urlerà sottovoce. I Disabili lo fanno da 30 anni supportati da Associazioni, Fondazioni e Federazioni con il risultato che l’urlo soffocato non è mai stato recepito perché di fatto l’urlo, per definizione, dev’essere fragoroso ed essere misurato in un gran numero di decibel.

Negli ultimi 30 anni tutte quelle minoranze che non hanno urlato sottovoce hanno ottenuto visibilità, coscienza sociale e poi il riconoscimento dei loro diritti.

I Disabili negli ultimi 30 anni sono riusciti ad affermare di essere dei «Diversamente Abili» dando vita ad un falso storico, un falso linguistico e a un alibi utilizzato dai politici e da tutti coloro che pensandoci abili – come abbiamo voluto definirci – si sono esentati dal preoccuparsi di risolvere, o quanto meno aiutarci a risolvere, tutti i problemi che affiggono la nostra categoria.

Partecipate, siate critici, commentate gli articoli, fate sentire il vostro protagonismo perché in mancanza di tutto ciò non potrete lamentarvi dei problemi che avete.